La Piaggiola è un monolocale duecentesco con volta a botte e quattro arcate accennate a movimentarlo, definito Chiesina di Santa Maria della Piaggiola, nella relazione di L. Carattoli del 1869, definizione ripresa nel 1900 da Alfieri nel suo libro, ormai introvabile, Fossato di Vico – Memorie storiche. Ma come chiesa non la si incontra mai nelle carte storiche, anche se qualche sua funzione religiosa non è da escludere. È stata anche definita sede del Monte di Pietà, ma di sicuro lo è stata solo in qualche epoca e non per esempio intorno alla metà dell’Ottocento, quando pure di monti Fossato ne aveva due, quello pio frumentario contiguo ad un altro dei pegni (è notevole, in proposito, come la creazione di un Monte di Pietà sia stata decisa a Fossato, con novantacinque voti contro sette, da una delle sue ultime arenghe, quella dell’11 aprile 1540, un mese esatto prima della sottomissione allo Stato Pontificio; in Comune si conserva un pergamenaceo Statuto del Monte di Pietà, in trentatre punti, del 1681).
Il ciclo pittorico della Piaggiola è attribuito dai critici all’eugubino Ottaviano Nelli, nato intorno al 1370 ed autore di questo ciclo presumibilmente nel 1405, e non più a suo padre Martino, come voleva una tradizione fatta propria anche dall’Alfieri, del quale si ignora anche, aggiungono i critici, se fu veramente pittore. Certo è che i lavori di Ottaviano, è tra i maggiori esponenti del movimento detto gotico internazionale, si trovano un pò ovunque nell'Italia centrale. Circa il committente degli affreschi della Piaggiola, riferisce Carattoli nella sua citata relazione di aver letto sotto la scena della crocifissione, la seguente iscrizione purtroppo mutila: hoc opus fecit fieri dna Francisca filia quondam…
Iniziando ad ammirare gli affreschi dalla parete destra, essi rappresentano: un San Michele Arcangelo ed un Cristo crocifisso sull'albero della vita; segue lo stupendo Madonna con il bambino in trono fra le Sante Anna e Caterina d'Alessandria, con la scena dello Sposalizio mistico di Santa Caterina, al dito della quale Gesù infila un anello; segue una Pietà ai piedi della croce; sulla lunetta di fondo, ciò che resta di una Crocifissione a cui sono presenti San Francesco ed un altro santo, oltre soliti dolenti ed angeli. Passando alla parete sinistra seguono: una Madonna e Bambino in trono ed al lato San Giovanni Battista; S. Antonio Abate e Sant'Onofrio; una Madonna del Latte e un Cristo Morto nel Sepolcro, che per G. Donnini sono di un allievo della scuola del Nelli. Al centro della volta si notano cieli con stelle ed in un tondo il Cristo Benedicente.
FONTE:
Guida storica di Fossato di Vico di Luigi Galassi