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    Il Roccaccio

  • Il Roccaccio è il rudere del primitivo castrum fossati, sorto bizantino, in greco fossaton significa fortificazione in altura, in funzione antilongobarda a difesa della Flaminia e delle popolazioni sopravvissute, dopo la scomparsa della romana Helvillum, attuale Borgo, avvenuta presumibilmente durante la guerra goto - bizantina del VI secolo d.C. Tombe di quest'epoca barbarica sono state trovate nel 1963, circa 30 metri a sud del rudere.

    Strategica e inespugnabile rocca di frontiera, unico e solitario baluardo di tutto il Nord - Est umbro per circa sei secoli, nel ‘200 vede sorgere ai suoi piedi il burgus o secondo castrum fossati o attuale paese centro storico, nella cui cinta muraria viene inglobata, ed a cui trasferisce, come un padre al figlio, le funzioni che erano state sue. L'innestarsi del secondo, comunale e basso medioevale, sulla realtà del primo, feudale ed alto medievale, stabilisce l'omogeneità culturale fra i due e rivela quale sia la continuità tra le due grandi epoche, per altri versi così diverse fra loro, del nostro Medioevo.

    Un'idea sulla sua custodia ce la danno i Capitola arcis sive Rocche Foxati redatti in latino e in volgare nel 1508, nei quali il Comune affida per un anno la Rocca al fossatano Perantonius ed alla sua famiglia, ricompensati con 18 monete della Marca e nei quali costui promette e giura, presenti due garanti, di bene et fideliter dictam arcem custodire et bonam custodiam facere una cum suis filiis de die et nocte e di rispettare i Capitoli, sotto pena di 100 ducati d'oro in caso d’inosservanza. Questi prevedono anche che il custode metta di notte due guardie, che non possa dare recepto ad alcun bandito o condannato da Perugia, né ad alcuno che non fosse subiecto alla corte de fossato... socto pena de perditione de tucti li soi beni, che la Rocca non possa essere aperta dopo il suono serale dell'AveMaria e fino all'aurora. Nel 1672 si vedono 30 scudi da spendere per le sue mura che minaccian ruina, nel 1701 viene inserita per l'ultima volta tra le voci comunali di spesa (60 scudi), nel 1817 compare in un disegno, ancora in piedi, con tanto di mastio o cassero. Oggi rimane solo il rudere.

    FONTE:
    Guida storica di Fossato di Vico di Luigi Galassi

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