San Cristoforo è una chiesa abbaziale del Duecento. La più antica notizia da un atto pergamenaceo rogato nella chiesa di S. Pietro nel 1304 dal notaio Petre Venturelle de castro fossati, citante il cappellano della Chiesa di San Cristoforo: Marco di Maffuccio. Come membro del Monastero di Font Avellana, di dantesca memoria, apparteneva all'ordine dei camaldolesi, come già i monaci di San Pietro, uno dei più benemeriti della nostra storia per la protezione di foreste, per la trascrizione dei codici e per lo svolgimento di ulteriori funzioni. I monaci abitavano nella casa contigua, cui si accede anche dalla conservata base del campanile sovrastante il caratteristico vicolo che fiancheggia
La dipendenza di San Cristoforo dall'Avellana significa che era questa a procurare gli arredi sacri e a nominare di volta in volta il titolare. Essa fu sede di una delle parrocchie di Fossato e non perché aveva un suo territorio, ma soltanto quoad animas, era infatti la parrocchia gentilizia, all'interno di quella di S. Pietro che comprendeva tutti gli altri. Fu abbandonata nel 1876 ed il suo titolo finì alla chiesa di Borgo costruite negli anni 1920; la chiusura definitiva al culto avvenne con Decreto del 28 ottobre 1915; mentre la cessione gratuita al Comune della Chiesa, con annessi orto e casa canonica, da parte della Direzione Generale del Fondo per il Culto, è del 1936.
Tutt’oggi conserva i primitivi anelli per le sepolture, nel caratteristico pavimento in leggera discesa, copertura a capriate lignee, abside poligonale gotica, un transetto laterale, frammenti di affreschi del 1300/1400, un altare di stile settecentesco e tracce di un restauro del 1820.
FONTE:
Guida storica di Fossato di Vico di Luigi Galassi